Per corrispondere a tale criterio, ogni struttura che eroga prestazioni in regime ambulatoriale dovrà documentare che siano soddisfatti i requisiti che evidenzino:
·
Approccio
alla pratica
clinica secondo evidenze
·
Promozione
della sicurezza
e gestione dei rischi
·
Programma
per la gestione del rischio clinico e modalità di gestione degli eventi
avversi
·
Strategie
sistematiche di comunicazione, formazione e sviluppo di
competenze
|
SI |
NO |
Parzialmente |
Non pertinente |
||
Fattore/ criterio 6 |
L’efficacia, l’appropriatezza, la sicurezza sono elementi essenziali
per la qualità delle cure e debbono essere
monitorati |
X |
|
|
|
|
Requisito 6.1 |
Approccio alla pratica clinica
secondo evidenze scientifiche |
X |
|
|
|
|
Campo d’applicazione |
Strutture che erogano prestazioni di
assistenza specialistica ambulatoriale |
X |
|
|
|
|
Fase 1:
Documenti di indirizzo e pianificazione |
a)
La Direzione ha
definito, formalizzato e diffuso protocolli, linee guida, procedure
per la definizione di percorsi specifici per i pazienti
ambulatoriali formulate secondo i principi della Evidence Based
Medicine e della Evidence
Based Nursing. |
X |
PRO
17- GOVERNO CLINICO (eliminato paragrafo 5)
|
|||
|
·
Vi è evidenza
della messa in atto di
protocolli, linee guida
e/o percorsi di cura/assistenza condivisi e formulati secondo i
principi della
Evidence Based Medicine/Evidence Based Nursing
per l’attuazione dei
percorsi specifici per i pazienti ambulatoriali e per lo svolgimento
delle attività più
rilevanti per rischio, frequenza e costo, per gestire le evenienze
clinico- assistenziali più frequenti e di maggiore
gravità; |
X
X
X
X |
Esistono protocolli
specifici che recepiscono le raccomandazioni ministeriali IST_POT,
PROT_RACC04,
PROT_RACC08,
PROT_RACC18, ECC.
POS 57
PRO 10
RACC.4 MIN.SAL
RACC.8 MIN.SAL
RACC.17 MIN.SAL
RACC.18 MIN.SAL
|
|||
Fase
2:
Implementazione |
·
vi è
evidenza dell’accessibilità al personale dei protocolli,
linee guida,
procedure;
·
vi è evidenza
dell’implementazione di tutte le buone pratiche regionali e
delle raccomandazioni
ministeriali di pertinenza; |
|||||
|
·
vi è evidenza del
coinvolgimento del personale nell’implementazione e
nell’applicazione dei protocolli,
linee guida, procedure
per la definizione dei percorsi specifici per i pazienti
ambulatoriali, attraverso la diffusione
delle conoscenze
necessarie alla loro
attuazione e la
formazione
specifica sui
protocolli di
assistenza ad
essi correlati. |
Fase
3:
Monitoraggio |
·
Vi è
evidenza del monitoraggio e
della valutazione
·
dell’appropriatezza delle
prestazioni;
·
dell’applicazione
dei protocolli, linee
guida e/o percorsi di
cura/assistenza;
·
dell’applicazione
delle buone pratiche e
delle raccomandazioni
ministeriali.
·
Vi è evidenza
dello svolgimento di
audit multidisciplinari e/o multiprofessionali e sistematici per
confrontare la pratica
corrente con le
linee guida basate sulle
evidenze, i protocolli e i percorsi di cura/ assistenza definiti
dall’organizzazione. I risultati dell’audit vengono comunicati al
personale;
·
vi è
evidenza della rivalutazione e
dell’aggiornamento periodico dei protocolli, linee guida,
procedure sulla base delle evidenze cliniche disponibili. |
X
X
X
X
X
|
INDICATORI SPECIFICI
INNOGEA
Quello che spesso varia
sono i moduli |
|||
Fase
4:
Miglioramento della qualità |
a)
Sulla base
delle analisi effettuate
e delle criticità
riscontrate, la Direzione effettua una valutazione
delle priorità,
individua e
implementa specifiche
azioni per il miglioramento dell’approccio alla pratica
clinica secondo evidenze
scientifiche e
dell’appropriatezza delle
prestazioni, controllando
l’efficacia delle
azioni di miglioramento
intraprese (vedi requisito 7.1). |
X |
|
|
|
|
Fattore/ criterio 6 |
L’efficacia, la
appropriatezza, la sicurezza sono elementi essenziali per la qualità
delle cure e debbono essere monitorati |
X |
|
|
|
|
Requisito 6.2 |
L’organizzazione assicura la promozione della sicurezza e la
gestione dei rischi |
X |
|
|
|
|
Campo d’applicazione |
Strutture che erogano prestazioni di
assistenza specialistica ambulatoriale |
X |
|
|
|
Fase
1:
Documenti di
indirizzo e pianificazione |
·
L’organizzazione
ha definito formalizzato e diffuso il programma di prevenzione e
riduzione delle
infezioni associate all’assistenza sanitaria basato sulle attuali
conoscenze scientifiche,
sulle linee guida
della pratica
comunemente accettate
(ad esempio
linee guida
dell’OMS sull’igiene
delle mani e altre linee
guida), sulla legislazione e la normativa vigenti in
materia e sugli standard
di igiene e pulizia
pubblicati da enti locali o nazionali.
Il programma di
prevenzione e riduzione delle
infezioni associate all’assistenza sanitaria prevede lo
stanziamento di risorse adeguate, l’uso di dispositivi e tecniche di
precauzione, l’utilizzo di procedure di isolamento,
misure di
barriera
ed
igiene
delle
mani, attività di
sorveglianza microbiologica, sanificazione, disinfezione e
sterilizzazione, lo
smaltimento dei rifiuti e degli aghi taglienti e prevede la
definizione di sistemi di reporting
delle infezioni
correlate all’assistenza;
·
nelle
strutture ove si effettuano procedure chirurgiche o invasive è
applicata la checklist
così come prevista dallo specifico documento del Ministero
della Salute e dell’OMS;
·
è presente ed è
stato formalizzato un piano annuale per la gestione del
rischio, orientato alla
sicurezza di operatori, pazienti e ambiente, che preveda la
definizione delle politiche per la sicurezza del paziente, le
modalità per l’identificazione e la valutazione dei rischi, una
lista dei processi e dei rischi maggiori identificati, le modalità
di comunicazione con
gli stakeholder
e la
gestione dei
relativi contenziosi. Tale piano deve contemplare ruoli,
responsabilità, risorse
impiegate,
monitoraggio,
verifiche
e formazione e deve essere approvato dalla Direzione.
Il piano prevede la
definizione di obiettivi specifici e misurabili;
·
sono
definite
formalizzate e
diffuse
linee
guida e
procedure per la corretta effettuazione
della selezione
pre-operatoria dei pazienti attraverso l’utilizzo di scale di
valutazione della American
Society of Anesthesiology
;
·
l’organizzazione
ha definito formalizzato e diffuso protocolli,
linee guida e procedure
per la programmazione di attività di valutazione del
rischio derivante dagli
esiti inattesi dei
trattamenti;
·
vi è evidenza di
un Piano di formazione e aggiornamento sulla gestione del rischio
clinico e
sulle modalità di
gestione degli eventi
avversi;
·
l’organizzazione ha
definito
formalizzato e
diffuso protocolli, linee guida, procedure per la prima
gestione in loco delle complicanze |
X
X
X
X
X
X
X |
PROT_PR/ANT profilassi antibiotica operatoria
IST_PDBO disinfezione e pulizia del blocco operatorio
VA-IST OP pulizia
ambienti
PRO25 sanificazione ambulatori
PARM
PRO24 percorso del paziente chirurgico
CORSO INNOGEA
POS 14 E POS 16 |
PRO 11 + Allegati
Check list sicurezza in uso
MOD_ MODULO CONTEGGIO GARZE
E TAGLIENTI
MODULO CONTEGGIO
STRUMENTARIO CHIRURGICO rev 2019
PRO 11 Sicurezza Sala Operatoria
PRO 12 Percorso Paz. Chirurgico
PARM
POS 55 gestione prericovero
PRO 11 Sicurezza Sala Operatoria, PRO 19 Trasporto Paziente, PRO 20
Trasferimento Paziente
CORSO INNOGEA |
Fase
2:
Implementazione |
·
L’organizzazione ha individuato le aree e i processi a rischio. In
particolare sono stati messi in sicurezza i processi relativi:
·
prevenzione e riduzione delle infezioni associate all’assistenza
sanitaria e sono identificate le procedure e i processi associati al
rischio di infezione;
·
cadute dei pazienti; |
X
X
X
|
POS 14
POS12 |
POS 57 + Racc. 17 Min Salute |
|
·
la
corretta identificazione del
paziente;
·
l’esecuzione
delle
principali manovre strumentali previste
in ambito
ambulatoriale;
·
la corretta
gestione dei dispositivi medici
durante le attività
ambulatoriali;
·
la corretta
identificazione del sito
chirurgico e la
corretta gestione del paziente chirurgico e
della fase post
chirurgica;
·
la gestione e
cura dei pazienti ad alto
rischio e per l’erogazione di prestazioni ad alto
rischio;
·
la gestione di
situazioni d’emergenza clinica
e il
trasferimento del
paziente in
idonea struttura;
·
la gestione dei
processi relativi alle procedure invasive e all’inserzione del
catetere venoso
centrale;
·
la
gestione dell’uso del
sangue ed emoderivati;
·
la
somministrazione dell’anestesia e
della sedazione da parte
di personale
qualificato;
·
la
somministrazione dei farmaci e della profilassi antibiotica;
·
la corretta
raccolta, gestione e trasporto
sicuro dei campioni di
laboratorio;
·
la checklist di
sala operatoria/ambulatorio di procedure
invasive.
·
E' effettuata la
selezione pre-operatoria dei pazienti attraverso l’utilizzo
della classificazione
della American Society of Anesthesiology che permette una
categorizzazione dei pazienti in funzione
della presenza o
meno di alterazioni
organiche o funzionali dell'organismo al momento del trattamento
chirurgico ed
anestesiologico;
·
vi è
evidenza della messa in
atto:
·
del piano annuale
aziendale per la gestione del rischio;
·
del programma di
prevenzione e riduzione delle
infezioni associate all’assistenza sanitaria e sono
identificate le procedure e i processi associati al
rischio di
infezione;
·
dell’applicazione della checklist di sala
operatoria;
·
del piano di
formazione e aggiornamento aziendale sulla gestione del rischio
clinico e sulle modalità di gestione degli eventi avversi.
·
Vi è evidenza
della completezza e
della tracciabilità
nella documentazione
sanitaria dell’applicazione
delle procedure per la corretta somministrazione dei
medicinali,
degli emoderivati; |
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X |
POS 14
POS 14
PROT-STERIL
CHECK LIST SALA
OPERATORIA
NON SO DI COSA SI TRATTA
POS 16
IST-INCVP incannulamento
venoso
Non pertinente per CD
POS 13
POS 14
PROT-PRANT
MANCA PROCEDURA DA CHIEDERE A INNOGEA
PRO 13
PRERICOVERO + POS 13
PARM
PROT_SISC
POS 14
CHECK LIST SALA
OPERATORIA
CORSO INNOGEA
|
PRO 11
PRO 11
PRO 09 – PRO 11
PRO 12
NON SO DI COSA SI TRATTA
PRO 19 – PRO 20
MANCA
POS 16
PRO 10 (punto 7.4.4.)
PRO- PR/ANT.(POS14)
PRO 08
PRO 11
PRO 10 (punto 7)
PARM
POS 23 – POS 25 – POS31 – PRO 12 – Racc. 17 Min Sal
PRO 11 (mod. 01)
CORSO INNOGEA |
|
la
somministrazione dell’anestesia/sedazione è pianificata, documentata e
registrata per ogni paziente ed è gestita da personale qualificato. |
X |
SCHEDA ANESTESIOLOGICA + CARTELLA INFORMATICA + POS 55 + PRO 12 |
|||||
|
·
Vi è evidenza del monitoraggio e della valutazione dell’adeguatezza e
dell’efficacia del programma
di prevenzione e riduzione delle
infezioni associate all’assistenza
sanitaria; |
X
X
X
X |
|
VERBALI COMITATO SCIENTIFICO + MODULO SORVEGLIANZA ICA + POS 25
INDICATORI ? CHECK
LIST SICUREZZA CARTACEA IN CARTELLA CLINICA |
||||
Fase
3: Monitoraggio |
·
vi è evidenza del monitoraggio e della valutazione dell’efficacia,
almeno annuale, del piano aziendale per la gestione del
rischio, delle
attività realizzate, degli
strumenti di prevenzione del
rischio utilizzati, delle
aree e dei processi a rischio
individuati, degli obiettivi per la sicurezza e dei risultati
raggiunti; |
|||||||
|
·
vi è
evidenza del monitoraggio e della
rivalutazione (ogni
2 anni) delle aree di rischio dell’organizzazione incluse
quelle individuate dall’OMS, dei processi e delle procedure ad alto
rischio; |
|||||||
|
·
vi è
evidenza del monitoraggio dell’applicazione
della checklist,
come prevista
dal documento del Ministero
della Salute
e dell’OMS, nelle
strutture ove si
effettuano procedure
chirurgiche o invasive. |
|||||||
Fase
4:
Miglioramento della qualità |
a)
Sulla base delle analisi
effettuate, delle
criticità riscontrate e
delle informazioni derivanti
dall’analisi della reportistica, la
Direzione e
i singoli dirigenti effettuano
una valutazione
delle priorità, individuano e
implementano specifiche azioni per
il miglioramento della sicurezza e
della gestione dei
rischi; controllano, inoltre,
che le azioni intraprese
abbiano raggiunto i risultati desiderati
(vedi requisito 7.1). |
X |
X |
|
|
|
||
Fattore/
criterio 6 |
L’efficacia, l’appropriatezza, la sicurezza sono elementi essenziali per
la qualità delle cure e debbono essere monitorati |
X |
X |
|
|
|
||
Requisito
6.3 |
Programma
per la gestione del rischio clinico e modalità di gestione degli eventi
avversi |
X |
X |
|
|
|
||
Campo
d’applicazione |
Strutture che
erogano prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale |
X |
X |
|
|
|
||
|
·
L’organizzazione ha definito, formalizzato e
diffuso: |
X
X |
X
X |
POS 57 (+ mod 01-02) POS
57 (puto 7.1) |
||||
Fase
1:
Documenti di indirizzo e pianificazione |
·
un sistema
per l’identificazione, la segnalazione e l’analisi di: near miss, eventi avversi ed eventi sentinella;
·
modalità e procedure per la
comunicazione ai pazienti e/o familiari degli eventi avversi, la gestione dell’impatto
di un
evento avverso
sugli operatori,
la comunicazione
esterna, la risoluzione stragiudiziale dei contenziosi. |
|
la somministrazione dell’anestesia/sedazione
è pianificata, documentata e registrata per ogni paziente ed è
gestita da personale qualificato. |
X |
|||
|
·
Vi è evidenza del
monitoraggio e della valutazione dell’adeguatezza e
dell’efficacia del
programma di prevenzione e riduzione
delle infezioni
associate all’assistenza
sanitaria; |
X
X
X
X |
|||
Fase
3:
Monitoraggio |
·
vi è evidenza del
monitoraggio e della valutazione dell’efficacia, almeno annuale, del
piano aziendale per la gestione
del
rischio,
delle
attività
realizzate, degli
strumenti di prevenzione del
rischio utilizzati,
delle aree e dei
processi a rischio
individuati, degli obiettivi per la sicurezza e dei risultati
raggiunti; |
||||
|
·
vi è
evidenza del monitoraggio e
della rivalutazione
(ogni
2 anni) delle
aree di rischio dell’organizzazione incluse quelle individuate
dall’OMS, dei processi e delle procedure ad alto rischio; |
||||
|
·
vi è
evidenza del monitoraggio dell’applicazione
della checklist,
come prevista
dal documento
del Ministero
della Salute
e dell’OMS,
nelle
strutture ove
si effettuano
procedure chirurgiche o invasive. |
||||
Fase
4:
Miglioramento della qualità |
a)
Sulla base
delle analisi
effettuate, delle
criticità riscontrate e
delle informazioni
derivanti dall’analisi della reportistica, la
Direzione e
i singoli
dirigenti
effettuano una
valutazione delle
priorità, individuano e implementano specifiche azioni per
il miglioramento della
sicurezza e
della gestione dei
rischi; controllano,
inoltre, che le azioni
intraprese abbiano raggiunto i risultati desiderati
(vedi
requisito 7.1). |
X
|
|
|
|
Fattore/ criterio 6 |
L’efficacia, l’appropriatezza,
la sicurezza sono elementi essenziali per la qualità delle cure e
debbono essere monitorati |
X |
|
|
|
Requisito 6.3 |
Programma per la gestione del
rischio clinico e modalità di gestione degli eventi avversi |
X |
|
|
|
Campo d’applicazione |
Strutture che erogano prestazioni di
assistenza specialistica ambulatoriale |
X |
|
|
|
|
·
L’organizzazione ha definito, formalizzato e
diffuso: |
X
X |
|
||
Fase
1:
Documenti di
indirizzo e pianificazione |
·
un
sistema per l’identificazione, la segnalazione e l’analisi
di: near miss, eventi avversi ed eventi sentinella;
·
modalità e
procedure per la
comunicazione ai pazienti e/o familiari degli eventi avversi, la
gestione dell’impatto
di un
evento avverso
sugli operatori,
la
comunicazione esterna, la
risoluzione stragiudiziale dei contenziosi. |
Fase
2:
Implementazione |
·
Vi è evidenza
della partecipazione al flusso di segnalazione previsto dalla
normativa nazionale; vi è evidenza dell’identificazione dei fattori
causali e/o contribuenti degli eventi segnalati attraverso le
metodologie di analisi disponibili
in letteratura (Root
cause analysis, Audit clinico,
Significant event audit) e azioni sistematiche di
verifica della sicurezza
(Safetywalkround) che prevedono il coinvolgimento multidisciplinare
e/o multiprofessionale degli operatori e la
predisposizione in
seguito
all’indagine condotta
di piani di
azione e relativi indicatori di
monitoraggio;
·
vi è evidenza
dell’applicazione di linee guida, buone pratiche, raccomandazioni,
checklist ed altri strumenti
per la sicurezza (ad es.
checklist operatoria e la Scheda unica di
terapia);
·
il
personale implementa le modalità e le procedure codificate per la
comunicazione ai pazienti e/o familiari degli eventi avversi e per
offrire l’opportuno
supporto/sostegno ai pazienti/familiari,
la gestione dell’impatto
di un evento avverso sugli operatori, la comunicazione esterna,
la risoluzione
stragiudiziale dei contenziosi;
·
i
pazienti/familiari/caregiver possono segnalare incidenti o
situazioni rischiose di cui sono
stati testimoni. |
X
X
X
X |
NON ABBIAMO MAI AVUTO
CASI IN CD
CHECK LIST OPERATORIA
DIRETTAMENTE ALLA
DIREZIONE (ma non è scritto da nessuna parte) |
||
Fase
3:
Monitoraggio |
·
Vi è evidenza del
monitoraggio (relazione tra il
numero di eventi
e le dimensioni della
struttura) periodico dell’applicazione
delle procedure di
segnalazione e gestione dei near miss, eventi avversi ed
eventi sentinella;
·
vi è evidenza del
monitoraggio dell’applicazione degli strumenti utilizzati per
la prevenzione del
rischio e degli eventi
avversi (es.: checklist,
ecc.);
·
l’organizzazione
divulga agli operatori almeno una volta l’anno i risultati
delle analisi sulle
segnalazioni rilevate;
·
vi è evidenza del
monitoraggio dell’applicazione di linee guida, buone pratiche,
raccomandazioni, checklist ed altri strumenti per la
sicurezza;
·
vi
è evidenza
del monitoraggio
dei piani
di azione
scaturiti dall’applicazione
delle metodologie
reattive e proattive di analisi dei
rischi. |
X
X
X
X
X
|
Schede di monitoraggio +
indicatori
Check list sicurezza
1 volta l’anno in una
riiunione plenaria per CD
Check list per la
sicurezza
PROT_RACC18 sull’uso
delle abbreviazioni
|
||
Fase
4:
Miglioramento della qualità |
·
I dati del
monitoraggio sono utilizzati per studiare le aree target per la
gestione del rischio e vi è evidenza dell’implementazione di
cambiamenti nella
struttura e nei processi a seguito di eventi
avversi;
·
vi è
evidenza della
valutazione dell’efficacia
delle azioni
correttive e preventive
implementate. |
X
X
|
|
|
|
Fattore/ criterio 6 |
L’efficacia, l’appropriatezza,
la sicurezza sono elementi essenziali per la qualità delle cure e
debbono essere monitorati |
X |
|
|
|
Requisito 6.4 |
Strategie
sistematiche di comunicazione, formazione e sviluppo di
competenze |
X |
|
|
|
Campo d’applicazione |
Strutture che erogano prestazioni di
assistenza specialistica ambulatoriale |
X |
|
|
|
Fase
1:
Documenti
di indirizzo
e
pianificazione |
a)
L’organizzazione ha definito,
formalizzato e diffuso politiche e procedure per la partecipazione e il
coinvolgimento dei pazienti e dei familiari ai processi di
gestione del rischioclinico. |
X |
CONTRATTO INNOGEA
|
||
Fase
2:
Implementazione |
·
Vi è evidenza
dell’identificazione e dell’applicazione di soluzioni innovative per la
sicurezza in ambiti specifici di attività;
·
vi è
evidenza della produzione e
diffusione di buone pratiche;
·
vi è evidenza
dell’implementazione del programma per lo sviluppo di competenze
specifiche per la analisi degli eventi
avversi;
·
vi è evidenza
della messa in atto di
politiche e procedure per il
coinvolgimento e
la partecipazione
dei pazienti
e dei
familiari/ caregiver ai processi
di gestione del rischio clinico. |
X
X
X
X |
|||
Fase
3:
Monitoraggio |
·
Vi è evidenza del
monitoraggio e della
valutazione periodica da parte
della Direzione dell’implementazione
delle buone pratiche e
delle soluzioni innovative
adottate per la sicurezza in
ambiti specifici di
attività;
·
l’organizzazione
effettua il monitoraggio dell’applicazione
delle
procedure per
il coinvolgimento
dei pazienti e dei familiari/caregiver e valuta il grado
di partecipazione dei pazienti e dei familiari/caregiver
ai processi di gestione del rischio clinico. |
X
X |
|||
Fase
4:
Miglioramento della qualità |
a)
Sulla base
delle analisi
effettuate, delle
criticità riscontrate
e delle informazioni, la Direzione e i singoli dirigenti
effettuano una valutazione delle priorità, individuano e implementano
specifiche azioni correttive e preventive; controllano, inoltre, che le
azioni intraprese abbiano
raggiunto i risultati desiderati (vedi
requisito 7.1). |
X |
|
|
|